Canali Minisiti ECM

Bullismo, un ragazzo su due ne è vittima

Psichiatria Redazione DottNet | 21/04/2018 20:14

Lorenzin, serve una sinergia tra famiglia-istituzioni: faro sui social

In Italia un ragazzo su due è vittima di un atto di bullismo. L'età a rischio è quella compresa fra 11 e i 17 anni, anche se il periodo più critico è quello fra 11 e 13: all'inizio parolacce e insulti, seguiti dalla derisione per l'aspetto fisico e poi, in quasi 4 casi su 100, si arriva a botte, calci e pugni. E' quanto emerge da uno studio dell'Istat, che fotografa la situazione al 2014. Una maggiore sinergia tra famiglia, scuola e istituzioni e un monitoraggio forte sui social media è la strada proposta dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per contrastare il fenomeno.    "Bisogna sensibilizzare sia i bambini sia i genitori sul tema del bullismo. Bisogna lavorare sul rispetto di sé, sul rispetto dell'altro, sul rispetto delle regole", ha detto Lorenzin a margine della Giornata nazionale della salute della donna, nell'ambito della quale sono stati presentati anche i dati sul bullismo.

"Bisogna porre un'azione di monitoraggio forte sui social network e stroncare nettamente, con un'azione tra famiglia, scuola e istituzioni, i fenomeni che avvengono sui siti e dentro gli istituti scolastici, non ultimi quelli ai danni degli insegnanti", ha detto ancora il ministro. "Dobbiamo renderci conto - ha aggiunto - che questo non è un problema da sottovalutare. Le leggi già ci sono, bisogna fare progetti e lavorare in modo sinergico e a tappeto su tutto il territorio nazionale".    Dai dati Istat emerge che nel 2014 poco più del 50% dei ragazzi ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento. Nel 9,1% dei casi gli atti di prepotenza si sono ripetuti ogni settimana; a subire ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi o violenti sono stati nel 22,5% dei casi i ragazzi fra 11 e 13 anni e nel 17,9% dei casi gli adolescenti fra 14 e 17 anni.

pubblicità

A subire il bullismo sono più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%), mentre tra gli studenti delle superiori le vittime più numerose sono tra i liceali (19,4%), seguiti dagli studenti degli istituti professionali (18,1%) e degli istituti tecnici (16%). Ci sono differenze anche da Nord a Sud: il fenomeno è più diffuso nelle regioni settentrionali, con il 23% dei ragazzi fra 11 a 17 anni; la percentuale supera però il 57% considerando anche le azioni avvenute sporadicamente.  Le violenze più comuni sono offese, parolacce e insulti (12,1%), la derisione per l'aspetto fisico o per il modo di parlare (6,3%), la diffamazione (5,1%), l'esclusione per le proprie opinioni (4,7%), le aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%)

Commenti

I Correlati

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Il dato emerge dal Report sull'Indice di Vicinanza alla Salute realizzato dall'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini

Ti potrebbero interessare

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

Ultime News

L’Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli studi di Napoli Federico II sono tra gli atenei dove si è registrato il punteggio medio più alto. In coda alla classifica la Sardegna

Nei primi mesi del 2024, diversi paesi hanno segnalato aumenti sostanziali nel numero di casi di dengue importati. Si attendono numeri ancora più alti quest'anno

Destinato ad allevatori e veterinari, ha la durata di 4 anni. Pronte 665mila dosi. Quindici i paesi coinvolti

Bellone: "Le lenti intraoculari ICL sono efficaci nella correzione di una vasta gamma di difetti visivi, senza la necessità di rimuovere il cristallino"